La strategia cinese per battere l'occidente. Ma L'Europa non l'ha ancora capito

Pubblicato il 16 aprile 2025 alle ore 16:22

La Cina ha applicato dazi elevati, ha portato a produrre all'interno, ha aumentato i consumi e ha tenuto l'inflazione bassa. E intanto svaluta la moneta.

La Cina, bocciata dalle parole, promossa nei numeri e nella strategia

I NUMERI

PIL +5,4% CONTRO PREVISIONI DEL 5%

  • INVESTIMENTI +4,2% CONTRO PREVISIONI DEL 4,1%
  • PRODUZIONE INDUSTRIALE +7,7% CONTRO PREVISIONI DEL 5,9%
  • VENDITE AL DETTAGLIO 5,9% CONTRO PREVISIONI DEL 4,2%
  • TASSO DI DISOCCUPAZIONE 5,2% DAL 5,4% PRECEDENTE
  • IMPORT IN RALLENTAMETO
  • EXPORT IN CONTINUO AUMENTO
  • BILANCIA COMMERCIALE POSITIVA ANZICHÉ IN DEFICIT

I numeri sono evidenti e abbattono tutti i dubbi e le analisi frutto di pregiudizi e di politiche che il mainstream non accetta e non comprende. E come conseguenza si pensa che siano deleterie.

STRATEGIA CINESE

La Cina ha fatto ciò che Trump, in ritardo, sta cercando di copiare.

I cinesi hanno alzato i dazi, o meglio le barriere all'entrata. Quindi, ha spinto verso la produzione interna. In pratica, hanno penalizzato la produzione estera che vendeva in Cina con prodotti che fossero cinesi. Hanno costretto tante aziende ad investir ein Cina e produrre sul territorio cinese per poter vendere in modo competitivo ai cinesi. Questo ha consentito, con le dovute spinte di politica monetaria e fiscale, di aumentare i consumi facendo crescere l'economia. 

EUROPA E AMERICA PENALIZZATE

Questa strategia ha penalizzato fortemente l'occidente. Molte aziende sono state costrette a spostare la produzione in Cina e ad investire nel dragone asiatico anzichè nei propri paesi. 

Lo scopo è chiaro: togliendo capitali, investimenti e produzione all'occidente la Cina crescerà, mentre Usa ed Europa dovranno lavorare a deficit per sostenere la crescita con aumenti infiniti del debito e con un'economia sempre più fondata su ciò che è improduttivo.

La svalutazione della moneta è un altro strumento per rendere l'occidente sempre meno competitivo.

Ora gli Stati Uniti cercano di ripercorrere la stessa strategia per fermare la Cina. Le previsioni che abbassano la crescita cinese al 4% da parte di alcune banche d'affari fa riferimento proprio alla politica di Trump che dovrebbe rendere meno facile il percorso della Cina.

Che poi riesca, con questa guerra commerciale, a recuperare gli errori degli ultimi 20 anni di Stati Uniti ed Europa sarà tutto da vedere. Alla Cina si è dato un vantaggio notevole. Trump è intervenuto alacremente, a torto o a ragione, ha cercato di fare qualcosa contro la Cina (anche se molti non l'hannoc apito),  ma ciò che preoccupa maggiormente è la totale incapacità di qualsiasi tipo direzione dell'Europa. Pensare di sostituire gli usa con accordi con la Cina significa consegnarsi allo squalo cinese che ci tratterà come sudditi anzichè come partner.

Nicola Argeo Mastropietro - Investire Per Guadagnare



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