La settimana dei mercati finanziari: incertezza
Peggiorano i dati sul lavoro ed è positivo per i mercati
Peggiorano i dati sul mercato del lavoro statunitense ad aprile: l'annuncio di questo venerdì ha rilassato (si fa per dire) i mercati. Non era così fino a giovedì quando avevano tenuto banco dati macro positivi per gli Usa, un'inflazine che non rallentava e la Fed che faceva capire in modo palese che le condizioni per abbassare i tassi erano ben distanti.
Poi, venerdì è arrivato il dato sul lavoro e, per quanto sembri paradossale, nella mente degli investitori, se
l'occupazione vacilla, la banca centrale americana non avrà più ragioni
per mantenere una politica monetaria restrittiva. E, quindi, improvvisamente, l'ultimo giorno della settimana borse in salita e rendimenti obbligazionari in discesa.
Una settimana di incertezza e di volatilità
MERCATI
Gli indici dei mercati questa settimana hanno vissuto molta incertezza con l'ultimo giorno che ha rinvigorito le quotazioni. Ma una considerazione che si evince dai grafici degli indici è i mercati occidentali da un mese circa stanno scendendo come indicato dallo SP500 e dall'Eurostoxx che rappresenta gli indici europei, mentre l'asia sta crescendo. Soprattutto è interessante vedere come da inizio anno, anzi da febbraio, la Cina si stia muovendo. Sono tanti gli analisti e i gestori che hanno iniziato a reinvestire nel paese asiatico. Potrebbe essere l'inizio di una rotazione.
BANCA CENTRALE FED
I tassi forse quest'anno non verranno abbassati, così ha fatto capire Powell. Ma forse, invece si, dopo il dato sul lavoro. L'isterismo è abbastanza evidente. La Fed vorrà vedere un rallentamento dell'economia importante e un calo dell'inflazione che prosegua verso il 2%, altrimenti nessun taglio sarà nell'agenda della Fed americana.
AUTOMOTIVE
Settimana caratterizzata dal crollo del settore automotive. Vendite auto in calo e dludenti. L'elettrico, al momento, è un flop e la situazione non sembra evolversi in positivo nel breve termine.
Come conseguenza le quotazini delle società autoobilistiche hanno visto una discesa importante dovuta ad aspettative deluse e a prospettive meno rosee.
MATERIE PRIME
Le materie prime sono sempre molto volatili e da maneggiare con delicatezza.
Petrolio in ribasso (uo storno dopo la crescita delle settimane scorse) con l'idea che la soluzione della guerra co la Palestina trovi un accordo. Anche l'aumento delle scorte di petrolio negli Usa ha aiutato la discesa.
In effetti, la soluzione palestines è difficile che si risolva con facilità e le scorte americane è facile che possano essere compensate da un aumento dei consumi dovuti alla ripresa cinese e asiatica in generale. Probabilmente resterà in un range, ma la tendenza è in crescita.
Cacao. Crollo del cacao e non può essere una sorpresa. I guadagni a tripla cifra dell'ultimo anno e mezzo doveva essere stornato e lo storno è arrivato in modo prepotente -40% in dieci giorni, seppur considerevole, rientra nella normalità dei movimenti.
Tenuta degli industriali con alluminio e rame che restano all'interno di un trend al rialzo.
VALUTE
Abbastanza stabili le valute se non per lo Yen giapponese. Il debito pubblico monster giapponesee i bassi tassi (perchè alzarli sarebbe insostenibile) hanno costretto la banca centrale nipponica ad intervenire con 3.300 miliardi per sostenere la propria moneta. Una situazione critica di cui si parla molto poco. La svalutazione del 50% in un anno dello Yen è indicativa del fatto che il debito non è neutrale e un qualcosa che non conta.