Polizze: 50 miliardi di minusvalenze nel 2022
Da Eurovita che da un anno blocca i riscatti......... alle minusvalenze la protezione diventa rischio
Cosa succede alle polizze ?
Eurovita è il caso più eclatante di cui si parla troppo poco (non si vuole il panico, ovviamente). In questo caso sono 400.000 i clienti che da un anno si vedono bloccati senza poter riscattare la propria polizza. I soldi non ci sono, e le perdite sono ingenti. Venduta da alcune delle maggiori banche italiane si ha difficoltà a trovare una soluzione. Chiunque prenda in mano la patata bollente si troverà a dover far fronte ad una valanga di richieste di riscatto. Questo significa dover mettere soldi che non ci sono.
Ma anche Novis, assicurazione vita slovacca operante in tutta Europa e
in Italia è stata bloccata e messa in liquidazione. Anche in questo caso
migliaia di clienti, probabilmente, avranno le briciole dei loro risparmi.Ma i problemi non finiscono qui. Nel 2022 le minusvalenze sono state di ben
50 miliardi e ad oggi, sono ancora 32 miliardi. Perdite ingenti difficili
da recuperare.
Inoltre, ci sono voci non confermate, ma nemmeno smentite che una della
maggiori assicurazioni starebbe cercando di vendere un portafoglio di 20
miliardi di polizze, la qual cosa non è certo un bel segnale.Ma quindi, cosa sta succedendo ?
Negli anni scorsi vi è stata una raccolta incredibile fatta dal sistema
finanziario grazie ai grandi guadagni che garantivano le varie forme di
polizze. Con i tassi a zero, per di più, molte sono diventate anche più
speculative.
Quanto successo nell'ultimo anno ha messo in difficoltà il sistema. Il crollo
dei mercati finanziari unito ad un aumento dei rendimenti obbligazionari con
conseguente perdita in conto capitale è stato impattante; e tutto ciò ha creato
le minusvalenze di cui sopra. Ma non solo.
I rendimenti delle singole obbligazioni ha spostato il risparmio verso la
cedola dei titoli penalizzando le assicurazioni. E la richiesta di riscatti è
aumentata.
Inoltre, le polizze vita, ad esempio, si basano sulle statistiche che calcolano
la vita media e sul mantenimento di una quantità di persone che investono che,
se non in crescita, resti costante e investita. Nel momento in cui rallenta
l'entrata di nuovi investimenti, aumentano i riscatti (in perdita) e le
minusvalenze continuano ad essere elevate risulta difficile mantenere
l'equilibrio e garantire performance e prestazioni. Ed ecco il problema, il
rapporto tra riscatti e premi è andato oltre il 100% in aprile e ora si è
stabilizzato al 90%. E la solvibilità, soprattutto del ramo vita si è
ridotta notevolmente.Un'altra situazione che si sta verificando è il rifiuto di concedere prestiti
(indicata nei regolamenti delle polizze) da parte delle società assicuratrici
nonostante il capitale in essere (ancorchè in perdita) sia nettamente superiore
al prestito richiesto.
Tutti questi sono segnali che qualcosa sta scricchiolando e che, forse,
Eurovita e Novis non siano solo dei casi isolati, ma la punta di un iceberg che
potrebbe, improvvisamente, far esplodere quanto sta sotto il livello che si
riesce ad intravedere.
Il silenzio assordante non è mai tranquillizzante. Ancora oggi si attende la
soluzione dei casi sopra citati che, dopo un anno, non è stata ancora trovata.
E tutte le promesse si sono dimostrate non veritiere e, forse, finalizzate solo
a prender tempo.