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BCE: Vince l'europa

22.07.2022

VINCE L'EUROPA. Draghi non era così importante. La BCE si.

Chissà cosa accadrà. Se Draghi se ne andasse, sarebbe la fine dell'Italia perché tutti vogliono solo Draghi........poi guardiamo i mercati e scopriamo una situazione differente.
Certamente Draghi era voluto dai grandi poteri e, certamente, una crisi politica non aiuta gli investitore, ma per il resto emerge un'altra verità.
Le borse, alla fine, si sono comportate tranquillamente, una perdita degli indici normali e un rendimento dei BTP decennali che dopo aver toccato i massimi rientra nei canoni già presenti con il migliore.
E quindi ? Quindi una differenza c'è e l'ha fatta la BCE.
Infatti, i mercati ci raccontano che la situazione italiana è di tale gravità da rendere, in questo momento, indipendente il nostro paese dal nome del presidente del consiglio e, invece, molto dipendente dall'Europa e dalle decisioni dell banca centrale europea.
La BCE ha aumentato dello 0,5% i tassi e, soprattutto, ha varato il TPI, il programma di scudo per i paesi deboli. Ed è qui che vince la Germania: i vincoli imposti per poter usufruire del TPI e la discrezionalità della BCE sull'interpretazione dei dati, della situazione e delle politiche adottate costituiranno un limite fondamentale per qualsiasi governo e, di fatto, rappresenteranno un intervento sulle dinamiche interne tale da far avvicinare l'Italia alla Grecia che in passato si è vista imporre le politiche che tutti dovremmo ricordare.
La dimostrazione di questa interpretazione la vediamo nel decennale tedesco che, oggi, è in calo di oltre il 12%. In pratica, lo spread a 245 non è dovuto ad un forte incremento del rendimento dei BTP italiani, bensì ad un importante rafforzamento dei titoli della Germania. Il calo del rendimento italiano, stamattina, è solo del'2,60%.
La stessa Francia vede i suoi titoli decennali abbassare il rendimento dell'8%.
La vittoria dell'Europa sta nell'aver messo nell'angolo l'Italia che avrà bisogno del TPI in futuro, ma che le costerà caro in termini di vincoli e di politiche macroeconomiche e fiscali da attuare.
Al di là delle parole degli esperti, questa è la realtà che emerge dai mercati. I mercati sanno bene che quanto stabilito dalla BCE e dichiarato dalla Lagarde nella conferenza stampa successiva alle decisioni adottate, rappresenta l'inizio di un percorso di intervento impositivo verso l'Italia. Ed è la miglior garanzia per far sì che venga attuato un progetto lacrime e sangue sull'Italia. E questo aiuterà a tutelare il resto d'Europa e il suo sistema finanziario perchè dovrà essere il popolo italiano a pagare il suo debito e non altri paesi. I risparmi degli italiani saranno utili allo scopo.
Ecco perché Draghi non ha creato la catastrofe che molti, parlando troppo presto, quasi auspicavano. Draghi era una garanzia per le politiche da attuare, politiche che chiunque governi dovrà comunque attuare. E i nostri politici lo sanno benissimo ed è per questo che vogliono le elezioni ora, per avere poi un margine di altri 5 anni per manipolare la mente degli italiani e fargli dimenticare ciò che accadrà nel prossimo autunno-inverno. In caso contrario, le elezioni a marzo sarebbero state molto complicate e un bel problema da superare per tutte le forze politiche al governo.



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