Mercati: tutto come previsto
La discesa che ci si aspettava è arrivata
Investire significa pazienza e attende che gli eventi si realizzano; soprattutto quando le anomalie sono così evidenti.
Ne siamo sempre stati convinti e i numeri alla fine non mentono mai. Una discesa che doveva arrivare. Un'economia mondiale in discesa nel 2020 intorno al 6% con punte del 10-12% in alcuni paesi, utili aziendali in ribasso del 70% e previsioni di ritorno alla normalità e ai livelli del 2019 in pieno 2022, e non per tutti.
Detto questo, i debiti mondiali iperbolici e la stampa di moneta a cascata hanno creato una situazione di squilibrio finanziario che non potrà mai essere ripagato e che porterà ad inventare soluzioni di finanza creativa per addolcire la pillola, ma che non risolverà il problema. Per quello ci vorranno soluzioni drastiche. Nel frattempo il clima di paura contribuisce a consentire di attuare politiche di sicuro impatto emotivo ed eeconomico che rischiano di elevare il livello di tensione.
I dati tornano negativi anche nella fiducia che fino ad ora aveva sostenuto i mercati (insieme all'aiuto delle banche centrali).
Un nuovo lockdown come annunciato in Francia sarà devastante, ma rappresenta un elemento che si poteva prevedere. Come sempre, quando i mercati decidono di muoversi avviene sempre con variazioni improvvise e potenti, mai graduale.
Per di più, stiamo arrivando ( o siamo già arrivati) allo scatto degli ordini automatici che si attivano al superamento di livelli prestabiliti, e questo può provocare cadute verticali.
Da giugno siamo in range laterale e in tutti questi mesi abbiamo sempre avvertito sui rischi dell'azionario e su ciò che sarebbe dovuto accadere. Ora ci siamo arrivati.
Avremo dei rimbalzi, ma al momento difficile pensare ad inversioni del trend al ribasso se non con interbenti tutti da inventare.
Certamente le banche centrali inonderanno nuovamente il mercato; vedremo se otterrà gli stessi risultati, ma ne dubito avendo perso credibilità.
Nel frattempo, i nuovi blocchi all'economia e alla circolazione provocheranno crolli del PIL insostenibili in molti paesi con una crescita monster dei debiti già a oltre i livelli di non ritorno.
E questo sarà il grande problema dei prossimi anni con conseguenze difficili da prevedere