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L'inflazione richiede una soluzione che farà male

13.12.2021

Difficile intervenire senza fare danni, ma si deve agire


Ci siamo. Non si può attendere ancora. 

Le banche centrali questa settimana si riuniranno. Una settimana di fuoco dato che l'inflazione ha raggiunto il 6,8% negli Usa; il record degli ultimi 39 anni, esattamente dal 1982. E anche in Europa il 6% tedesco è indicativo.

Powell, dopo il secondo mandato, sembra essere pronto ad essere più aggressivo anche nei fatti e, quindi, nell'agire. 

Le pressioni aumentano, sta diventando tutto insostenibile e per come corre l'inflazione (al ritmo dello 0,8% di aumento mensile) se non si corre ai ripari si rischia di deragliare definitivamente.

Ma purtroppo, potrebbe essere troppo tardi.

La sconsiderata stampa di moneta iniziata dieci anni or sono sta portando i problemi fisiologici che per anni si sono mantenutu ne sottobosco senza che emergessero, ma ora ci sono. Ben visibili. 

Tutto aumenta e il potere d'acquisto si riduce. L'economia inizia a rallentare la propria crescita e la distanza tra tassi ufficiali rispetto all'inflazione è sempre più elevata.

Ma i problemi sono immensi e senza anche un pò di fortuna è difficile uscirne.

Ecco cosa sembra che vogliano fare.

Sembra che le pressioni portini a ridurre notevolmente l'immisione di moneta usa e a dimezzare gli acquisti di titoli in Europa. Negli usa potrebbero anche aumentare i tassi (in UK già in fennraio probabilmente) e in Europa fino al 2023 restare fermi.

Ma non è così semplice. Nel 2019 quando si smise di stampare moneta in America e si ridusse in Europa il sistema rischiò di saltare e si inziò con urgenza ad immettere denaro (e questo a ottobre 2019 prima del caos dovuto al covid).

Dall'altra parte la stampa di moneta e il continuo aumento del debito (i paesi sviluppati hanno il 450% di debito rispetto al pil) senza una crescita adeguata crea, come stiamo vedendo, inflazione che galoppa che penalizza i consumi e la crescita stessa.

Se poi si aumentano i tassi, come si dovrebbe, il rischio è rendere immediatamente insostenibile il debito di cui sopra.

Le banche centrali hanno una partita difficilissima da giocare su un campo che è diventato una palude mbile creata da loro stessi.

Qualsiasi mossa provoca danni. Anche stare fermi. Ecco perchè ora si devono muovere, devono fare qualcosa. Ma è come trovarsi sospesi su un filo con lo strapiombo che fa da contorno. Roba da equilibristi.

Fino ad ora, e per 15 anni o più, hanno risolto tutto con un solo metodo: stampare moneta e fare debito.

Ora i nodi vengono al pettine. Vedremo come se la caveranno.

Intanto, sui mercati, aumenta la volatilità e il nervosismo.

 


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