Dati ancora negativi negli Usa
Tra ieri e oggi ancora dati negativi dagli Usa.
I mercati salgono e , comunque, non scendono, ma l'economia reale non rispecchia le ipotesi di crescita economica su cui si basa tale rialzo; e i numeri sono chiari ed evidenti nel rappresentare questa dicotomia.
Ieri le scorte di petrolio sono state pari a 4,892 milioni di barili in deciso rialzo rispetto alla settimana precedente e soprattutto rispetto alle aspettative che prevedevano un calo di 2,088 milioni di barile.
Questo dato dimostra che la domanda è ancora lenta a riprendersi e che l'economia è tutt'altro che ripartita a gonfie vele come molti vorrebbero far pensare.
Dìaltronde anche le trimestrali dell abanche d'affari americane sono state in netto calo (oltre il 50%) di utili in meno e il fatto che per alcuni istituti americani siano state sopra le attese (che erano ancor peggiori) è stato dovuto esclusivamente all'attività di trading che ha migliorato i profitti delle banche.
Un altro dato che conferma un'economia distante dalla finanza è stato il dato sui sussidi di disoccupazione che è risultato in risalita. Le richieste di sussidi sono state 1. 416.000 e anche in questo caso le aspettative erano per una riduzione delle richieste a 1.300.000 in calo rspetto al dato precedente; invece un aumento che certifica che il mercato sta scontando una ripresa economica che non c'è.
C'è ancora tanta strada da fare prima di poter dichiarare che il peggio è passato e che, oramai, si è lanciati verso un orizzonte positivo e di nuova crescita.
Che abia ragione il famoso economista Roubini che parla di un decennio di stagnazione dell'economia ?
Intanto in Europa peggiora la fiducia dei consumatori e si porta a -15%