Cosa ci aspetta nei prossimi mesi
Un luglio importante e poi, banche centrali, elezioni Usa.......
L'economia reale ha dovuto registrare un calo notevole in tutti i settori economici a partire dall'energia per passare al turismo, all'industria, ai beni di consumo.....tutto è stato in forte calo. La particolare situazione ha influenzato decisamente i numeri che andiamo a leggere, ma ciò che preoccupa non è solo la riduzione dei fatturati, ma la previsione fatta da Factset (specializzati da anni nella fornitura di dati) che evidenzia una possibile riduzione degli utili per azione dello S&P500 che si aggirerebbe intorno al 40%. Un crollo che ha precedenti solo durante la crisi 2008.
Nel frattempo lo stesso indice è andato in controtendenza ed è cresciuto dai minimi di marzo fino ad un massimo del 47%. L'anomalia è abbastanza chiara.
É evidente che la liquidità ha fatto la differenza; ed è altrettanto chiaro che il mercato consideri, allo stato attuale, accessori i numeri macro con la convinzione che, qualsiasi cosa accada, le banche centrali interverranno e con la fiducia che tale intervento sia sufficiente per sperare in una ripresa economica importante. La storia si ripete e ricorda molto quanto accadde nella precedente crisi, gli squilibri e le esagerazioni erano conosciuti, ma si pensava che attraverso i meccanismi finanziari si potesse sempre avere una soluzione per tutto. La realtà restava ai margini. Ma, alla fine, gli eccessi rientrano: è sempre stato così.
Ovviamente, un aiuto è stato dato anche dalla mancanza di alternative: i tassi a zero o vicini a tale parametro non sono certo appetibili e, quindi, è stato difficile spostarsi dalle azioni.
Andando oltre le considerazioni e le ipotesi, luglio rappresenta un mese importante durante il quale ben difficilmente le borse saliranno. É più facile una fase laterale-calante che potrebbe fare da preludio alla discesa di agosto e settembre. Ci sono vari fattori che potrebbero incidere.
Prima di tutto il recovery fund. L'Europa si dovrà riunire e non è scontato che la soluzione sperata dai paesi del sud abbia il lasciapassare dal nord che si oppone con fermezza; almeno così sembra. Ci sarà anche la riunione della Bce e a seguire inizierà la stagione degli utili aziendali che forniranno un'indicazione importante sulla situazione economica e sui suoi effetti reali. Se le previsioni saranno confermate potrebbe esserci un'accellerazione al ribasso. A fine mese avremo anche la riunione della Fed. Come sempre per le banche centrali sarà importante la conferenza stampa nella quale comunicheranno le linee guida e dalle quali ci si aspetta ancora un cauto ottimismo e la conferma della volontà di intervenire in ogni dove e in ogni quando in caso di necessità.
Agosto sarà più tranquillo, ma si comincerà a pensare alle elezioni americane di cui nessuno sta parlando. I sondaggi danno come facile vincitore Biden (come sempre nelle crisi chi governa è penalizzato) e questo potrebbe essere un problema per i mercati.
Il programma Dem non lascia adito a dubbi. Aumento della tassazione, si pensa come minimo al ripristino del 50% di quanto tagliato da Trump, capital gain in aumento, maggior spesa pubblica e più assitenzialismo, debito già altissimo che salirebbe ulteriormente. Provvedimenti che farebbero male a wallstreet e non a caso aumenta l'apppeal dei paesi emergenti rispetto al mercato statunitense.
Sempre ad agosto finiscono i sussidi e già si annunciano altri licenziamenti da parte di molte aziende.
Tutto ciò ad oggi il mercato non l'ha scontato, anzi, non l'ha proprio considerato. Ecco perchè è possibile che i mercati inizino a guardare a questi accadimenti in agosto e settembre e si potrebbe ipotizzare un ritorno dell'indice americano intorno ai 2.600. A quel punto, potrebbero crearsi delle opportunità di acquisto sui
mercati se, come probabile, le banche centrali interverranno nuovamente
in modo massiccio a sostegno dei mercati. Con il solito e unico metodo che conoscono: immettere liquidità aumentando all'infinito il debito e cercando di infondere fiducia nel futuro. La grande scommessa tornerebbe ad essere la possibile ripresa nel 2021, ma con molta attenzione a cosa riserverà l'autunno, indicato da tutti come il più caldo dell'anno dal punto di vista economico e sociale. In autunno o la ripresa sarà palpabile e realmente proiettata verso una situazione positiva, altrimenti sarà difficile, nonostante le banche centrali avere la positività sperata e si dovrà riscrivere lo scenario che si ipotizza ora. E attenzione a quella seconda ondata del covid-19 reale o semplicemente comunicata e pubblicizzata che potrebbe rimettere tutto in discussione.