Banche: il rischio dei 160 miliardi di npl
A settembre scade la moratoria.
La BCE è preoccupata per il sistema bancario europeo. L'autunno potrebbe essere foriero di situazioni di criticità che potrebbero portare ad avere sofferenze o crediti incagliati per importi elevatissimi e insostenibili per molti istituti.
Evenienza aggravata dalle nuove norme che non permettono di diluire le inadempienze all'infinito come accaduto nella crisi del 2008.
L'Italia è quella che si trova in maggior difficoltà, sia per avere ancora un elevato carico di questi crediti nella pancia di cui sta cercando di liberarsi e sia perchè la solidità di molti nostri istituti è debole.
Ma, inoltre, perchè la fine della moratoria metterebbe a rischio circa 160 miliardi di rate che avrebbero molta probabilità di non essere pagate.
Alcune banche si sono già mosse offrendo fino a 2 anni di proproga della moratoria (soprattutto su alcune aziende), ma ci sono molte pressioni affinchè tale soluzioni sia applicata di default tramite un decreto governativo che proroghi lo status quo.
La stessa BCE ha come idea possibile la creazione di una Bad Bank che potrebbe essere oggetto di discussione nella prossima riunione della banca centrale.
In ogni caso, senza un soluzione, aspettiamoci un settore in difficoltà e che potrebbe crollare in borsa.
Ad esempio il grafico di Intesa che ha invertito la rotta con un calo lento, ma continuo. In perfetta sintonia con l'indice europeo.
Senza soluzione il mercato sconterebbe tale situazione e assisteremmo ad un crollo dei corsi delle banche.
Quindi, molta attenzione e orecchie aperte alle decisioni che usciranno dalle varie autorità competenti.